Il Papposileno riparte! Lieto di annunciarvi che il letargo è ormai alla fine, il 23 settembre 2020 si riapre. Passo il testimone lieto d’aver trovato la persona ideale per proseguire l’esperienza di ricerca e passione del Papposileno. A prendere le redini della cucina e curare i vostri palati sarà una figura di grande esperienza e qualità che opera da anni nell’ambito culinario Valdarnese, esponente di punta nel panorama gastronomico regionale per bagaglio tecnico e capacità innovative. L’Executive Chef Ada D’Amato Campana di nascita e toscana d’adozione, regge il connubio tra sapori e tradizioni di due grandi territori gastronomici. Carattere deciso e frizzante, è voce portante di innovative tecniche di sviluppo come il famoso Babà in vaso-cottura ed altri numerosi piatti che fanno di lei una grande firma ed interprete della cucina contemporanea. Dopo un eccellente percorso come insegnante enogastronomico, consulente e responsabile di rinomate cucine, decide come naturale epilogo d
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Ricetta: costolette di maiale con verze soffocate
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Vi proponiamo la ricetta di un piatto che abbiamo proposto qualche settimana fa in una serata omaggio alla cucina ed ai vini del Veneto e che ha ricevuto notevoli consensi: le costolette di maiale con verze soffocate. Scegliete ottima carne, prediligendo il macellaio al supermercato: anche se i tempi di cottura aumenteranno lievemente il sapore ne guadagnerà davvero tanto. INGREDIENTI (4 persone) Per le costolette 1 kg di costolette di maiale 2-3 spicchi d'aglio un rametto di rosmarino 1/4 di litro vino bianco secco sale e pepe Per le verze 1 verza (circa 1 kg) 1 cipolla 1 bicchiere di latte (a piacere) olio extra vergine di oliva sale e pepe una spruzzata di aceto di vino (a piacere) PREPARAZIONE In una padella con fondo spessoadagiare le costolette di maiale con poco olio extra vergine di oliva, aglio e rosmarino. Salare, pepare e cuocere a fuoco medio, coperte, finchè non siano tenere e la carne inizi a staccarsi facilmente dall'osso.A questo
Natural resistance di Jonathan Nossiter
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Abbiamo visto questo film-documentario in un piccolo cinema di Firenze, di quelli che ( anche loro) cercano di resistere, proponendo qualità: L'Alfieri . Di che parla? Parla di passioni, di cuore, di sfide, di cinema e, soprattutto, di vino naturale. 4 aziende ( Pacina, la Distesa, Cascina degli Ulivi, La Stoppa), quattro splendidi territori ( il Chianti, Novi Ligure, Cupramontana nelle Marche e il piacentino). Persone appassionate di ciò che fanno, attente soprattutto a salubrità del prodotto, al rispetto della natura che ci circonda, alla qualità ( si ritengono artigiani più che imprenditori). Persone che si scontrano con una ottusa burocrazia che svilisce il mondo del vino, che fa gli interessi di grandi gruppi industriali, chimici e farmaceutici e cerca di mettere in un angolino coloro che non accettano questo sistema. Persone, però, che lottano. Si sporcano le mani con la terra dei loro vigneti ed hanno scritto sui loro volti la fatica e la soddisfazione, la passion
La Panzanella: etimologia e un po’ di chiacchere
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L’etimologia delle parole, a volte, è illuminante anche per i contenuti e la storia dell’oggetto a cui la parola si riferisce e quindi, conoscere come si è formata spesso serve anche a capire forma, storia e contenuti. Per quanto riguarda la parola “panzanella” la ricerca etimologica diventa poi davvero affascinante, perché nei risultati non c’è niente di sicuro, ma ci sono solo tante ipotesi, tante possibilità, alcune anche curiose, che ci piace, di seguito, scorrere in un esercizio filologico, certamente un po’ da dilettanti, ma ugualmente interessante. E allora vediamo: “panzanella” .... Dopo averne mangiata con appetito una certa quantità la prima cosa che ci può venire in mente, ancor prima di leggere alcunché, è proprio la parola panza, magari solo perché ce la sentiamo tirare. Infatti la panzanella riempie, toglie la fame e da un senso di pienezza, anche se poi, data la leggerezza dei suoi ingredienti, presto il piccolo fastidio scompare. E allora c’è chi ha ipotizzato che il
Cena evento con Pojer e Sandri
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Venerdì 16 Maggio: Fiorentino Sandri ed i suoi vini al Papposileno E' con grandissimo piacere che comunichiamo la prossima cena con degustazione di vini in compagnia del produttore. Sarà infatti con noi FIORENTINO SANDRI, uno dei vignaioli di riferimento per tutto il Trentino, capace (insieme al compagno di avventure di sempre, Mario Pojer) di innovazioni, ricerca, sperimentazione e, soprattutto, grandissimi risultati. Il tutto, sempre nel rispetto, nella tutela e nella valorizzazione del territorio: a partire dal 1975, vendemmia dopo vendemmia, cresce una storia che attrae l'interesse di tutto il mondo enologico. E la storia va avanti... Dal canto nostro, cercheremo di accompagnare ed abbinare, anche in modo insolito, alcuni tra i vini di Fiorentino e Mario: partendo da un autoctono, la Nosiola, attraverso i profumati Sauvignon e Traminer aromatico, confronteremo l'annata più recente (2013) con lo stesso vino di tre anni prima: il 2010. Terminando poi in
Ricetta: brasato di capocollo
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Eccovi un'altra ricetta proposta per la serata omaggio alla cucina e i vini dell' Emilia Romagna: Il brasato di capocollo. Ingredienti 1 capocollo di maiale intero (senz’osso) 1 bottiglia di vino rosso 4 cipolle alloro bacche di ginepro sale pepe olio d’oliva noce di burro (nella ricetta originale veniva usato lo strutto) 1 litro e mezzo di passata di pomodoro brodo di carne Tagliare il capocollo a bocconcini, tipo spezzatino, infarinarlo e soffriggerlo con un po’ di olio e di burro in una casseruola larga e non troppo alta, a fuoco medio, affinche si formi una crosticina all'esterno che mantenga i liquidi all'interno dei bocconcini. Nel frattempo avrete soffrtto le cipolle tagliate fini con alloro e ginepro e cotte con il pomodoro. Aggiungere il sale, il pepe e il vino necessario a ricoprire la carne. Lasciare evaporare il vino finché non se ne avrà più il sentore. Unite il pomodoro ed un po' di brodo di carne fino quasi a copri
"VINO...IN FONDO!" - cena con degustazione
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Domenica 13 Aprile Carlo Tabarrini e Stefano Legnani al Papposileno Torna "VINO...IN FONDO!", un appuntamento speciale fatto di convivialità, buon cibo, e incontri ravvicinati con produttori di vini sani, schietti, territoriali, prodotti in modo naturale: niente pesticidi né concimi chimici, lieviti indigeni, fermentazioni spontanee, bassissimi dosaggi di solfiti, nessuna filtrazione... Ritroveremo con grande piacere Stefano e Monica Legnani, da Sarzana, autori del Ponte di Toi e dello stupefacente Tafòn (ottenuto da Trebbiano mantovano), e si aggiungerà alla festa il vulcanico Carlo Tabarrini, da Perugia, con le sue eno-creazioni (da uve sangiovese, grechetto e trebbiano) di Cantina Margò. Il gusto di sentirsi raccontare il vino da chi lo fa. Dopo un "benvenuto" dalla cucina e dai produttori, il protagonista nel piatto sarà il Gran Bollito alla Papposileno, ispiratoci dal "Gran Bollito Misto Italiano" composto, vi ricordiamo, sulla regola