"VINO...IN FONDO!" - cena con degustazione
Domenica 13 Aprile Carlo
Tabarrini e Stefano Legnani al Papposileno
Torna "VINO...IN
FONDO!", un appuntamento speciale fatto di convivialità, buon
cibo, e incontri ravvicinati con produttori di vini sani, schietti,
territoriali, prodotti in modo naturale: niente pesticidi né concimi
chimici, lieviti indigeni, fermentazioni spontanee, bassissimi
dosaggi di solfiti, nessuna filtrazione...
Ritroveremo con grande
piacere Stefano e Monica Legnani, da Sarzana, autori del Ponte di Toi
e dello stupefacente Tafòn (ottenuto da Trebbiano mantovano), e si
aggiungerà alla festa il vulcanico Carlo Tabarrini, da Perugia, con
le sue eno-creazioni (da uve sangiovese, grechetto e trebbiano) di
Cantina Margò.
Il gusto di sentirsi
raccontare il vino da chi lo fa.
Dopo un "benvenuto"
dalla cucina e dai produttori, il protagonista nel piatto sarà il
Gran Bollito alla Papposileno, ispiratoci dal "Gran Bollito
Misto Italiano" composto, vi ricordiamo, sulla regola del magico
numero 7 (7 tagli nobili, 7 ammennicoli, 7 salse), e personalizzato
con alcune nostre passioni e prodotti del territorio, in modo che
possiate divertirvi con gli abbinamenti e le varie combinazioni di
sapori. Chiuderemo la cena con una tortino di mela fuji e cannella
con salsa vaniglia. Poi caffè, e digestivo per chi ne vorrà.
La serata avrà inizio
alle ore 20:00
30 posti disponibili -
prenotazione obbligatoria
Prezzo 38€ a persona,
cena + degustazione
info e prenotazioni 347
4758003 // info@papposileno.com
IL GRAN BOLLITO
Bello, profumato,
fumante: il bollito italiano è uno dei piatti più monumentali della
nostra tradizione gastronomica. Grande, perché ricetta ideale per
banchetti numerosi. Succulento e nutriente, adatto per ritemprare il
corpo dopo i rigori della stagione fredda alle spalle.
Un po' di storia: la
prima citazione in letteratura è del 1887 in "Cucina borghese
semplice ed economica" di un autore ignoto. La famosa regola del
7 (sette tagli di polpa, sette ammennicoli, sette salse, sette
contorni), dell'accademico della cucina Giovanni Goria, lo definirà:
Gran bollito risorgimentale piemontese, ricostruendone le scrupolose
regole (carne di Fassona, tutti i tagli e cottura). Piatto preferito
dell'ultimo re d'Italia, oggi vede differenti personalizzazioni in
tutto lo stivale, dalle salse ai contorni e persino ai tagli
(Zampone, guancia, salsiccia, trippe ed interiora varie). Vista la
reale difficoltà di proporlo completo, la Confraternita del bollito
misto, stabilisce che per un buon bollito bastano sette tagli di
carne e tre o quattro salse. Si può dire, con grande probabilità,
che è il piatto che più di tutti unisce l'intera Italia, in tutte
le sue regioni, dimostrando la ricchezza di una gastronomia nazionale
molto creativa, radicata nella tradizione.
L'ideale, dunque, per
mettere d'accordo la nostra terra toscana, la Liguria (ma anche
l'Emilia) di Stefano Legnani e l'Umbria di Carlo Tabarrini.
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